Il Premio internazionale Marisa Giorgetti intende dare visibilità e valore alle opere e alle azioni delle molte persone, in Italia, nell’Unione Europea o in altre altre del mondo, che sono rimaste poco note, o persino sconosciute, per condizionamenti geografici, politici o sociali, o per scelta di riservatezza, pur avendo prodotto opere letterarie di pregio (nelle forme più varie, dal romanzo, al raccolto, al reportage) nello specifico tema delle migrazioni e della cultura del dialogo oppure abbiano operato in campo sociale o culturale per la promozione dei diritti umani fondamentali con particolare attenzione ai cambiamenti profondi che le migrazioni determinano nella società di destinazione che in quella di origine.
Il Premio è suddiviso in due sezioni distinte ma strettamente interconnesse:
Sezione 1 (letteraria)
Premio annuale assegnato ad un autore o autori vari per la scrittura di un romanzo, racconto, poesia, reportage, inchiesta o altra forma letteraria edita in Italia che, con pregio letterario e profondità di analisi, abbia affrontato tematiche legate alle migrazioni e alla convivenza/incontro tra lingue, culture e tradizioni differenti, ovvero che abbia promosso una cultura del dialogo e dell’accoglienza delle diversità.
Sezione 2 (diritti umani)
Premio annuale assegnato ad una persona singola o a un gruppo di persone, ovvero ad un’associazione o un ente che si sia distinta nella realizzazione di iniziative o programmi che, sul piano sociale, culturale o politico abbiano concretamente operato per la difesa dei diritti umani fondamentali di singoli, gruppi e comunità, con particolare attenzione ai diritti delle persone più deboli e delle vittime di violenza, migrazioni forzate, persecuzioni e grave sfruttamento ovvero abbiano contribuito a consolidare processi di pace e di convivenza, ovvero a modificare atteggiamenti culturali o politiche pubbliche discriminatorie e lesive della dignità umana.
la Giuria
I componenti la Giuria per la sezione 1 sono:
Sergia Adamo, docente presso l’Università di Trieste, Dipartimento Studi Umanistici
Anna Maria Antonelli, giornalista RAI
Goffredo Fofi, critico letterario
Fabio Geda, scrittore
Michele Gangale, insegnante
Luca Leone, saggista
Mihai Mircea Butcovan, scrittore
Sabrina Morena, regista teatrale
Riccardo Noury, responsabile della comunicazione per Amnesty International, sezione Italia
Melita Richter, docente presso l’Università di Trieste
Pino Roveredo, scrittore
Igiaba Scego, scrittrice
Piero Spirito, giornalista de il quotidiano “Il Piccolo”
Marta Verginella, storica, docente presso l’Università di Lubiana
Laila Waida, scrittrice
I componenti la Giuria per la sezione 2 sono:
Paolo Artini,responsabile UNHCR per i paesi dell’Europa Occidentale
Laura Boldrini, portavoce UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati)
don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele e dell’associazione Libera
Nicoletta Dentico, presidente dell’O.I.S.G. e direttrice di Health Innovation in Practice
Tana De Zulueta, giornalista
don Pierluigi Di Piazza, fondatore del Centro Ernesto Balducci
Giusy D’Alconzo, direttrice dipartimento campagne e ricerche di Amnesty International – Sezione italiana
Fabrizio Gatti, giornalista
Maria Silvia Olivieri, avvocato, servizio formazione dello S.P.R.A.R. (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati)
Isabelle Sanchez, psicologa, coordinatrice I.C.S.
Daniela Schifani-Corfini Luchetta insegnante, presidente della Fondazione Luchetta, Ota, D’Angelo, Hrovatin
Giulio Marcon, già portavoce della campagna nazionale Sbilanciamoci
Livio Pepino, presidente delle Edizioni Gruppo Abele
Andrea Segre, regista
Chiara Sasso, saggista, animatrice della Rete Comuni Solidali
Lorenzo Trucco, avvocato, presidente A.S.G.I. (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione)
La scelta di Trieste e del Carso triestino come sede del Premio, oltre ad essere legata al fatto di essere stata il territorio in cui Marisa Giorgetti ha vissuto la sua vita e svolto le sue attività è motivata altresì dal valore simbolico che il territorio triestino rappresenta a livello europeo ed internazionale quale area multiculturale, multilinguistica e multireligiosa, a cerniera tra l’Europa dell’est e dell’Ovest e quale città affacciata sul Mediterraneo.
Allo scopo di conseguire le sue finalità, il Premio non opera quale “concorso” bensì l’individuazione delle persone cui assegnare il Premio viene effettuata dai qualificati componenti delle due Giurie sulla base dell’esperienza che ogni giurato ha maturato nella sua vita quotidiana e lavorativa.
Il Premio consiste in un’opera d’arte pittorica di un artista contemporaneo in collaborazione con la rivista d’arte Juliet Art Magazine. Per l’edizione 2013 l’artista che donerà al Premio due proprie opere è il maestro Carlo Fontana.
I TRE EVENTI DELLA PRIMA EDIZIONE
La serata ufficiale della prima edizione del Premio, come da locandina, si terrà al Teatro Miela di Trieste, il 12 marzo 2013 alle ore 20.30, alla presenza dei componenti le Giurie e delle persone cui verrà assegnato il premio. La compagnia teatrale Consorzio Scenico allestirà uno spettacolo teatrale “costruito attorno” alle figure delle due persone premiate per l’edizione 2013.
Alle ore 19.30 del medesimo giorno della premiazione, nel foyer del Teatro Miela sarà inaugurata la mostra della pittrice iraniana Banafsheh Rahmani.
Il giorno successivo alla premiazione, mercoledì 13 marzo 2013 dalle ore 11.15 alle ore 13.00 presso l’Università di Trieste – Aula Magna di Androna Baciocchi (laterale di v. Lazzaretto Vecchio) il Dip. Studi Umanistici dell’Università, il Servizio Biblioteche Civiche di Trieste e l’I.S.I.S. Carducci-Dante organizzano un incontro pubblico con lo scrittore Yishai Sarid e con il ricercatore Carlo Stasolla.
Sempre il 13 marzo 2013 alle ore 20.45 il Premio verrà infine presentato presso il Centro Ernesto Balducci di Zugliano (Udine) con il programma indicato nella locandina in calce.